musikk: n. (m) musica
- Roberta
- Mar 12, 2018
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Un paio di settimane fa, in preda alla nostalgia per la scena hipster milanese, per il Magnolia di Segrate e per i festival musicali celtici, ho pensato fosse una buona idea arruolarmi tra i volontari di Borealis, uno dei vari festival musicali di Bergen che annunciano l'arrivo della bella stagione. Una maglietta, una borsa in omaggio, del cibo gratis e un certificato di volontariato: non mi pare occorra altro per convincermi. Avrei però dovuto capire dal sottotitolo, "a festival for experimental music in Bergen, Norway", che sarebbe stato un viaggio ai confini dell'hipsteria nordica più spinta.
Tutto è iniziato così 10 giorni fa:

In Norvegia è perfettamente normale attaccare il braccialetto di riconoscimento ai volontari 10 giorni prima dell'evento: sfoggiare una super trendy banda di plastica rossa a scuola o sul posto di lavoro è un sacrosanto diritto e nessuno si sognerebbe mai di considerarlo poco professionale.
Durante l'evento ho lavorato principalmente come conta persone all'ingresso, dove ho avuto modo di intrattenere conversazioni culturali con gli uomini della sicurezza sulla percezione dell'Italia in Norvegia e viceversa: ad esempio ho rivelato loro che no, la pizza col pollo non è una cosa legittima.
Tra gli eventi a cui ho collaborato si annoverano una meditazione collettiva con ipnosi di una nota guru newyorkese, un concerto live di un indiano d'america che faceva pernacchie nel microfono, una performance per trombone e sax soffiati a perdifiato in versione sirene di emergenza di una nave, un accogliente evento per bambini pieno di cuscini, dolcetti e musica discutibile, un concerto suonato da musicisti collocati ognuno in una stanza diversa. La chiusura del festival, poi, è stata illuminante: una danza eseguita da gru da cantiere perfettamente coordinate, terminata con lo spiegamento delle ali di una farfalla, realizzata precedentemente dai bambini delle scuole elementari della città con le loro vecchie magliette. Tutto così surreale e sconcertante da risultare bellissimo.


Naturalmente anche il cibo gratis promesso ai volontari rientrava perfettamente nel trend, come si osserva sul tavolo di questo esemplare di cucina da ufficio (cioè ogni ufficio ne ha una): hummus, guacamole, noccioline, feta, mandorle, cavolo nero, carote crude, il tutto servito in varie combinazioni tra due fette di pane integrale e amalgamato con del pesto Barilla. Perché, norvegesi? Perché?

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